L’opera in oggetto si intitola “Lampi” ed è stata dipinta nel 1910 da Luigi Russolo esponente del movimento futurista.
Osservando l’opera si possono notare due elementi che secondo un personale senso critico sono da intendere come la chiave dell'opera stessa: la natura e l’uomo.
Entrambi questi elementi vengono qui rappresentati nella loro massima espressione di potenza e maestosità: la prima attraverso il lampo e di conseguenza il tuono che irrompono nella realtà quasi con prepotenza; la seconda attraverso l’industria che è la massima espressione dell’ingegno umano. In questo modo si viene a creare un senso di conflittualità e contrapposizione tra la natura e l’attività dell’uomo che si scontrano senza però riuscire a prevaricare l’uno sull’altro.
Bruce Chatwin incontrò un’anziana signora che camminava nel deserto trasportando una scala di alluminio sulle spalle e le scattò una foto, era Maria Reiche.
L’archeologa tedesca, per studiare le linee Nazca, decise di cambiare il punto di vista e salire su una scala.
L’orizzonte sembra incontaminato ma in realtà non lo è; può sembrare forse un vuoto che aspetta di essere plasmato.
Oggi un nuovo punto di vista è avere la capacità di una prospettiva più ampia non ancorata al tempo o allo spazio, frutto del passato con lo sguardo rivolto al presente, visibile dall’alto di una scala.
UnLost Territories
Michela Bardelli | Francesco Calabretti
Nessun commento:
Posta un commento